mercoledì 15 luglio 2009

Gabriella Carlucci e l'aborto.

Stanno facendo notizia, in questi giorni, le parole della Carlucci, che vuole proporre una moratoria internazionale contro l'aborto. Una mozione simile è stata già avallata in Parlamento da 12 colleghi della Carlucci, in particolare dal colleca del PDL Stefano De Lillo, secondo il quale il provvedimento rispecchierebbe le linee guida imposte dal Vaticano nell'enciclica Caritas in veritate. Mmm, forse mi sono perso l'avvento del papa al governo dell'Italia? Siamo tornati ad essere sudditi dello Stato della Chiesa? Credevo fosse scomparso già da tempo. Ma quello che mi sconvolge, e qui vorrei capire se sono l'unico, sono le dichiarazioni che rilascia la sig.ra Carlucci. La donna ha detto:
“Le statistiche dimostrano che non è la legge a fermare una donna che ha intenzione di abortire. Il tasso di interruzioni volontarie di gravidanza nei paesi che prevedono per legge questa possibilità è infatti uguale (e talvolta inferiore) a quello stimato nei paesi dove l’aborto è praticato solo clandestinamente”.

Non ho capito, la sig.ra Carlucci ha detto "vietiamo l'aborto, tanto se qualcuno vuole ricorrere ad esso ci sono sempre dottori che lo faranno clandestinamente?" Ma forse la parlamentare del PDL si è dimenticata che i rischi di praticare l'aborto al di fuori un centro sanitario abilitato aumentano notevolmente...
Credo che l'aborto debba essere una scelta personale presa con attenzione, sicuramente ci sono mezzi come l'adozione che sono preferibili, ma resta sempre una scelta personale. Purtroppo in Italia mi sembra che invece di garantire diritti si tenda sempre più a negarli.

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