lunedì 8 giugno 2009

12 anni di lavori forzati a giornaliste Usa

Da agenziaradicale.com

Dodici anni di lavori forzati. Questa la condanna, secondo quanto comunicato dall'agenzia di stampa ufficiale Korean Central News Agency (Kcna), per Euna Lee e Laura Ling, le due giornaliste americane arrestate lo scorso marzo in Corea del Nord con l'accusa di ingresso illegale nel Paese con scopi 'ostili'. Le due croniste di origine asiatiche di 'Current Tv', l'emittente fondata dall'ex vice-presidente Al Gore, erano state fermate assieme alla loro guida cinese al confine tra la Cina e la Corea del Nord dove stavano lavorando ad un reportage per la serie 'Vanguard' sui rifugiati nord-coreani in Cina.

Il processo, svoltosi, come d'abitudine nel Paese, nella massima segretezza, si è concluso in cinque giorni e, riporta la Kcna, "ha confermato il grave crimine che hanno commesso nei confronti della nazione coreana attraversando illegalmente la frontiera. Il tribunale ha condannato ciascuna giornalista a 12 anni di correzione attraverso il lavoro".

Intanto non si è fatta attendere la reazione del governo statunitense che ha manifestato molta preoccupazione per le due donne: "siamo impegnati attraverso tutti i canali per arrivare alla loro liberazione " ha fatto sapere il portavoce del Dipartimento di Stato Ian Kelly. "I notri pensieri dono per le famiglie delle due giornaliste in questi momenti così difficili" ha aggiunto Kelly ribadendo che è stato chiesto nuovamente alla Corea del Nord "di rilasciare le due gioraliste americane per motivi umanitari".

E anche il segretario di Stato Hillary Clinton lo scorso venerdì ha chiesto al governo di Pyongyang la liberazione delle due croniste e il loro rientro a casa "prima possibile". E proprio affinchè si possa arrivare al più presto al rilascio di Lee e Ling, sembra che Washington abbia intenzione di inviare nella Corea del Nord proprio l'ex vice presidente Al Gore, presidente di Current Tv, anche perchè in passato altri reporter americani erano stati arrestati in nord Corea e rilasciati proprio grazie ad interventi non istituzionali.

Peraltro quanto accaduto alle due giornaliste si inserisce, non a caso si potrebbe dire, in una situazione di forte tensione internazionale seguita ai test nucleari portati avanti dalla Corea del Nord da qualche mese. C'è chi ipotizza infatti che il governo di Kim Jong-il abbia intenzione di fare pressioni su Washington per aprire i negoziati proprio strumentalizzando la condanna delle due giornaliste.

Ma Clinton ha reso noto che gli Usa, dopo gli ultimi test sotterranei e di missili a corta e media gittata e dopo il ritiro di Pyongyang dai negoziati multilaterali sul suo programma di armamenti nucleari, stanno valutando di inserire nuovamente la Corea del Nord nella lista nera degli Stati che sostengono il terrorismo, lista da cui era stata cancellata nel 2008 dall'amministrazione Bush. E secondo quanto riportato dal quotidiano governativo 'Rodong Sinmun", il governo di Pyongyang "considererà qualsiasi sanzione una dichiarazione di guerra e prenderà equivalenti contromisure di autodifesa".


Mi sembra solo un gesto di ripicca per tutto quello che sta succedendo tra Corea del Nord e Stati Uniti. Sembra che la guerra sia sempre più vicina...

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