lunedì 16 marzo 2009

CGIL: in tre anni un milione di disoccupati

ROMA - In tre anni la crisi rischia di lasciare a casa un milione di disoccupati e di far scendere il prodotto interno lordo del 4%. E' quanto ha calcolato l'Ires Cgil, l'ufficio di studi economici del sindacato guidato da Guglielmo Epifani, che traccia una stima sugli effetti della crisi molto peggiore di tutte le previsioni fino ad oggi circolate. L'andamento della crisi e i ritardi nell'adozione di misure di stimolo dell'economia da parte del governo, dice il sindacato, si avviano ad avere ricadute pesantissime sul mondo del lavoro: il tasso di disoccupazione nel 2010 rischia infatti per la Cgil di salire fino al 10,1% ed anche nelle ipotesi più ottimistiche di arrivare al 9%. Ciò comporterebbe una perdita di 1 milione di posti di lavoro tra il 2007 e il 2010: solo nel 2009 si prevede infatti un calo di mezzo milione. I nuovi disoccupati, calcola l'Ires, porteranno il totale dei senza lavoro a 2,3 milioni nel 2009 e a 2,6 milioni nel 2010 (2,2 milioni nell'ipotesi più ottimistica). Il tutto mentre si allarga a 3,4 milioni di persone l'area della cosiddetta instabilità occupazionale: quel mondo di dipendenti a termine 'volontari' ed 'involontari', di parasubordinati, di collaboratori su cui incombe di più il rischio di perdita di lavoro.


Qualcuno dice che sono solo affermazioni sproporzionate fatte da allarmisti, ovviamente chi lo dice o è un Ministro della Maggioranza o è una persona agiata. Molte persone che conosco lavorano per imprese medio-piccole che stanno fallendo e rischiano di essere licenziati a breve. Vorrei pensare cosa ne pensano loro di queste affermazioni "sproporzionate".

2 commenti:

  1. Che la disoccupazione sia una piaga del nostro paese è ovvio, ma, come tu sai, alimentare questo odio di classe del tipo "loro che sono agiati", "ladroni ecc" è davvero poco edificante. Smettiamola di attaccare la classe politica in modo demagogico, perchè non aiuta nessuno. La Cgil, che tanto parla, gode, come tutti i sindacati, di tanti, forse troppi, privilegi.
    Purtroppo si dimentica, che per le ottime misure economiche prese dal governo, come il raggiungimento del pareggio di bilancio, l'intervento per le banche, è stato possibile scongiurare una sciagura economica, che in Italia, differentemente dagli altri paesi, non si è verificata.

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  2. No caro Fabrizio non mi hai capito. Non si tratta di alimentare nessun odio, ma se a dire che si sta esagerando è una persona con un posto di lavoro sicuro, che vive senza la paura di venir licenziato da un giorno all'altro, allora mi viene di dire a questa persona "vai oltre il tuo naso" e pensa a chi lavora per imprese private dove lì è tutto molto più incerto, soprattutto in quelle di grandezza medio-bassa. Per la politica, proprio in quest'articolo non ho attaccato nessuno.
    Per quanto riguarda la demagogia, questo è un piccolo blog dove scrivo solo i miei pensieri e non credo di essere mai demagogico, proprio perchè, non mi rivolgo a nessuno in particolare.

    Se poi ti riferivi alla CGIL, allora ok ;)

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