sabato 21 febbraio 2009

Atlantide e il sogno perduto

Il sogno e' durato lo spazio di un mattino. Il miraggio, per un ingegnere aeronautico britannico, di entrare nella storia come lo scopritore di Atlantide. L'illusione, per studiosi tropo precipitosi, di mettere finalmente le mani sul mondo perduto. Bernie Banford aveva passato parecchio tempo sulla novita' di Google, quel 'Google Ocean' che offre una mappatura satellitare degli Oceani sulla falsariga di quanto gia' disponibile da qualche anno per la terraferma. E in mezzo a una marea di pixel blu aveva trovato qualcosa di straordinario: quella che assomigliava proprio alle vestigia di una citta' a poca distanza dalle colonne di Ercole, dove Platone voleva che riposasse la civilta' sommersa. Le linee retet e incrociate distinguibili sul video sembravano non lasciare spazio a dubbi: doveva trattarsi dell'opera dell'uomo. E prima ancora di condividere l'emozionante scoperta con la moglie o con gli amici ha pensato bene di assicurasi l'esclusiva, telefonando al giornale piu' chiassoso che c'e': il 'Sun'. Al giornale si sono buttati a capofitto nella storia, rilanciandola sul loro sito web con tanto di corredo fotrografico. La doccia fredda e' venuta poche ore dopo da Google che ha spazzato via i sogni di gloria dell'ingegnere. Atlantide non e' altro che la traccia lasciata dalle navi e rilevata dai sonar utilizzati per raccogliere i dati necessari a mappare il fondo dell'Oceano.

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